mercoledì 18 novembre 2009

I Maya, il 2012 e il codice di Dresda

Sul web si parlava tanto della "fine del mondo" nel 2012 già da un paio d'anni. Ora che è uscito l'omonimo kolossal cinematografico dagli effetti speciali straordinari (e dalla trama assolutamente inesistente) sull'apocalisse Maya, di questo fenomeno si è accorta anche la TV.

Al di la delle insulse stupidaggini che si dicono sul piano scientifico (allineamenti planetari o galattici, esplosioni solari, inversione dei poli magnetici, inversione dei poli geografici, arresto del moto di rotazione, fusione totale dei ghiacci in un lampo, nibiru e chi più ne ha più ne metta) resta come base della discussione la (presunta) profezia dei Maya sulla fine del mondo. Ogni sito catastrofista fornisce la propria interpretazione, citando altri siti catastrofisti o newage o maestri della fuffa come Gregg Braden, che parlò del presunto allineamento col centro della galassia, già discusso in questo blog.

Ma cosa hanno lasciato scritto di preciso i Maya su questo argomento?

Della loro cultura ci è giunto pochissimo perché il solerte vescovo Diego De Landa fece bruciare tutti i documenti e gli scritti di questa civiltà. L'intento era di fare tabula rasa dei loro usi, storia, cultura e religione per poter evangelizzare lo Yucatan. Si sono salvate delle iscrizioni nei monumenti, delle stele e pochissimi scritti, detti codici, che portano il nome delle città o dei posti in cui sono conservati: Parigi, Madrid, Grolier, Praga e il più completo, quello di Dresda. Cito da Wikipedia:
Il codice contiene solo 74 pagine; tratta esclusivamente temi di ordine religioso e rituale, come il moto orbitale di Venere, il calcolo delle sue fasi, le previsioni delle eclissi solari e lunari, le cerimonie per il nuovo anno. [...] Altri capitoli sono dedicati a Chaak, il dio della pioggia [...]
Quella riportata poco sopra è l'ultima pagina del codice di Dresda e parla di un diluvio...

mercoledì 11 novembre 2009

Sito Apollo 11 fotografato ad alta risoluzione da LRO

Tranquillity baseDopo aver fotografato ad alta risoluzione i siti di atterraggio di Apollo 12 e Apollo 17 (vedere qui), il Lunar Reconnaissance Orbiter (LRO) ha ripreso anche lo storico sito di Apollo 11, l'astronave che ha portato i primi uomini sulla Luna nel 1969.

Il dettaglio della base del modulo lunare è visibile chiaramente nell'ingrandimento qui a fianco.

Si possono distinguere "zampe" del modulo di atterraggio e (cliccando l'immagine per ingrandirla) le tracce lasciate dagli astronauti. Le tre macchioline bianche in basso sono gli strumenti scientifici lasciati sulla superficie della Luna da Armstrong e Aldrin.

venerdì 6 novembre 2009

2012, le prove

Quello che si dice sul 2012 è tutto vero, ora ho le prove, non può essere un caso:

Scade il 21/12/2012
;-)

giovedì 5 novembre 2009

Siti di atterraggio di Apollo 12 e 17 fotografati da LRO

La sonda LRO (Lunar Reconnaissance Orbiter) della NASA, il killer del lunacomplottismo (si veda La triste fine dei lunacomplottisti - parte 1, parte 1.5 e parte 2), in orbita lunare dal giugno di quest'anno (2009) per mappare la superficie del nostro satellite, è scesa finalmente alla quota operativa di 50 km.

Dopo avere fotografato i siti di atterraggio di tutte le missioni Apollo dalla precedente quota di 100 km, ci sta ora mandando le immagini ad alta risoluzione degli stessi posti.

Questo è il dettaglio, commentato, del sito di atterraggio della missione Apollo 12:
Questo invece è il sito di atterraggio dell'Apollo 17 :
I relativi annunci della NASA con tutti gli approfondimento del caso sono qui:

lunedì 2 novembre 2009

Strade (troppo) antiche

Un tempio sommerso?«Innanzi a quella foce stretta che si chiama colonne d'Ercole, c'era un'isola. E quest'isola era più grande della Libia e dell'Asia insieme, e da essa si poteva passare ad altre isole e da queste alla terraferma di fronte. [...] In tempi posteriori [...], essendo succeduti terremoti e cataclismi straordinari, nel volgere di un giorno e di una brutta notte [...] tutto in massa si sprofondò sotto terra, e l'isola Atlantide similmente ingoiata dal mare scomparve».

Così Platone in uno dei suoi dialoghi - il Timeo - intorno al 360 A.C., parla di Atlantide, uno dei miti più antichi e affascinanti. Da questo ne sono derivati tanti altri (Mu, Lemuria, Iperborea, ...) ma tutti hanno in comune un continente perduto, rovine sommerse o sepolte di antiche civiltà avanzate, distrutte da qualche immane catastrofe naturale o dalla ferocia dell'uomo (o da qualcuno dei nostri tanti difetti: stupidità, arroganza, ...).

Pompei, Ercolano, Santorini, Troia, templi sepolti da oceani verdi in Asia o in Sud America o città sommerse da mari di sabbia in Africa e in Medio Oriente (o semplicemente dal tempo) sono lì a testimoniare che eventi del genere nel passato sono successi.

C'è però chi questo passato vorrebbe allontanarlo oltre quanto riportano i testi accademici e gli studiosi. Ogni anno qualcuno annuncia di aver scoperto una qualche Atlantide. Ci sono centinaia di siti web che riportano foto di pavimentazioni, blocchi squadrati, mura crollate e adagiate sul fondo di qualche mare o affioranti da qualche collina... O almeno, così sembra...

martedì 20 ottobre 2009

La fisica dei giganti e dei nani

Un gigante?Spesso su internet girano foto taroccate di presunti giganti e tanti ingenui sono disposti a credere che siano vere. A rafforzarli in questa convinzione ci sono anche tanti racconti mitologici e addirittura alcuni passi della Bibbia (se si accetta una chiave di lettura fondamentalista).

In effetti quello dei giganti è un vero e proprio evergreen della fuffa, capace di accendere discussioni al fulmicotone, come tutto ciò che può urtare il sentimento religioso della gente; anche quando a invitare a una lettura non fondamentalista di certi passaggi chiaramente di carattere mitologico sono spesso le stesse istituzioni religiose.

«Non è vero che tutto può accadere in natura. Ci sono alcune cose concepite dalla nostra immaginazione di cui possiamo dimostrare l'impossibilità...»

Inizia così un lavoro di Julian G. Franco (un fisico) in cui mi sono imbattuto per caso. Si intitola "The Physics of Giants and Dwarves: what we know about the existence and viability of drastically scaled creatures" e mi sono divertito a leggerlo. È ben fatto e sbufala in modo definitivo una certa classe di sciocchezze. Ho cominciato a tradurlo in italiano ed eccolo qua...

domenica 18 ottobre 2009

Petizione per Agora, il film su Ipazia di Alessandria

Ipazia interpretata da Rachel WeiszIl regista ispano-cileno Alejandro Amenabar (che ha diretto film come "Apri gli occhi", "Mare Dentro" e "The Others") ha terminato da tempo di girare un film intitolato "Agorà" sulla vita di Ipazia, filosofa, matematica e astronoma, ultima erede della scuola platonica riportata in vita da Plotino presso Alessandria d'Egitto, città dove è vissuta nel IV secolo dC e dov'è stata barbaramente uccisa a causa del fondamentalismo religioso del suo tempo.

Il film, presentato fuori concorso a maggio al festival di Cannes, è in uscita in questi giorni nelle sale spagnole. Si tratta in effetti un atto di accusa contro tutti i fondamentalismi e in questo senso sta facendo discutere (si veda ad esempio "La Weisz fa paura al Vaticano" su La Stampa, o "Il film che l'Italia non vedrà", sempre su La Stampa ).

È un film che nel nostro paese non mancherà di sollevare polemiche, dato anche il clima infuocato della nostra politica: i fondamentalisti che massacrarono e uccisero Ipazia (i parabolani) erano cristiani ed agirono col silenzio-assenso, se non addirittura sotto il mandato, del vescovo Cirillo diventato in seguito San Cirillo di Alessandria, considerato dal cattolicesimo dottore della Chiesa.

In Italia - visto chi sono i cattivi nel film - sembra ci siano ci sono state forti resistenze e difficoltà a trovare un distributore. È l'ostracismo che subiscono da noi i film che in qualche modo mettono in discussione la religione cattolica, sia pure nelle sue frange più fondamentaliste. La stessa sorte è capitata, per esempio, a "Religiolus - Vedere per credere".

Fortunatamente ora la situazione sembra essere sbloccata e il film dovrebbe debuttare nelle sale italiane venerdì 23 aprile 2010.

giovedì 15 ottobre 2009

Nuova linfa per i fuffari del 2012 - raggi cosmici raggiungono il massimo storico dell'era spaziale.

EliosferaDue o tre anni fa una previsione statistica su un prossimo massimo di attività solare molto intenso aveva fatto scatenare i fuffari del 2012. A pomparli ulteriormente aveva contribuito uno studio commissionato al National Research Council sui rischi derivanti da eventuali fenomeni straordinari connessi all'attività solare.

A quel punto i siti catastrofisti si riempirono di annunci di terribili tempeste solari che nell'anno della profezia Maya avrebbero distrutto la nostra civiltà, arrivando addirittura a indicare date precise.

Poi il Sole è entrato - per così dire - in depressione. È da due anni che le macchie solari sono al minimo. La previsione per  massimo, che inizialmente indicava il 2012, è stata corretta al 2013. Se anche nei prossimi mesi continuerà così ci troveremo di fronte al minimo più basso dell'ultimo secolo (e oltre). C'è pure chi ha suggerito che il Sole possa entrare in un nuovo minimo di Maunder.

I fuffari catastrofisti del 2012 l'avevano presa male: le loro funeste previsioni di una tempesta solare devastante verso la fine di quell'anno erano andate a gambe all'aria.

Ma ora, dalla NASA, ecco un annuncio grazie al quale potranno far tornare in auge la questione della cintura di luce, del flusso di energia galattica e tutte le altre sciocchezze associate all'allineamento galattico.