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sabato 28 ottobre 2017

Un intruso nel Sistema Solare

Gli appassionati di fantascienza conoscono sicuramente “Incontro con Rama”, il capolavoro di Arthur C. Clarke del 1972 che racconta di un oggetto che passa rapidissimo attraverso il sistema solare interno, la cui origine interstellare viene riconosciuta proprio dal fatto che la sua velocità è superiore quella di fuga dal nostro sistema (se non lo conoscete, leggetelo).

Il 19 ottobre scorso è successo qualcosa del genere.  Rob Weryk, un astronomo dell'Univesità delle Hawaii, studiando le immagini del telescopio Pan-STARRS 1, si è imbattuto in un oggetto che stava sfrecciando attraverso le regioni interne del sistema solare. Rob ha subito contattato il nostro Marco Micheli , in servizio presso il telescopio dell'ESA alle Isole Canarie, che pure era incappato in questo oggetto. Incrociando i dati hanno verificato che si muove a una velocità superiore a quella di fuga dal sistema solare. Avrebbe potuto essere un corpo in via di espulsione dal nostro sistema stellare, ma si è tuffato quasi verticalmente nel  piano dell'eclittica - quello sul quale, più o meno, tutti i pianeti orbitano intorno al sole - senza incontrare da vicino nessuno di essi. Insomma, pare proprio che venga dallo spazio profondo.
Non è un oggetto grande come Rama. È relativamente piccolo, dal  diametro di circa 160 metri. La direzione di provenienza è quella della costellazione della Lira. Ha doppiato il Sole il 9 settembre, ben all'interno dell'orbita di Mercurio, e il 14 ottobre è passato a circa 24 milioni di chilometri dal nostro pianeta. Ora si sta allontanando a 44 chilometri al secondo (158.000 km/h) verso lo spazio interstellare, diretto da qualche parte nella costellazione di Pegaso.

Non è nemmeno un'astronave aliena come Rama. Gli scienziati avevano subito pensato a una cometa - data l'orbita molto eccentrica - e l'oggetto era stato inizialmente classificato come C/2017 U1 PANSTARRS (la C iniziale sta per cometa). Le osservazioni successive non hanno però rivelato le emissioni di gas e polveri caratteristiche degli astri chiomati ed il nome è stato cambiato in A/2017 U1, dove A sta per asteroide. Riflette circa il 10% della luce che riceve (albedo = 0,1) e dalle analisi spettrografiche risulterebbe simile agli oggetti della fascia di Kuiper.
A2017/U1 è quel minuscolo puntino indicato dai segni gialli
Si tratta però sicuramente di una scoperta storica: è il primo oggetto massiccio di origine interstellare di passaggio nel nostro sistema solare che ci capita di vedere.

È un asteroide espulso da qualche sistema solare ignoto tanto tempo fa. La sua traiettoria potrebbe essere compatibile con Vega, la stella più luminosa della costellazione della Lira (la quinta del cielo), che dista da noi solo 25 anni luce. Se così fosse, A/2017-U1 avrebbe viaggiato per 285,000 anni dalla sua espulsione da quel sistema prima di venire a farci visita. Vega è una stella relativamente giovane (ha all’incirca 500 milioni di anni) ed è circondata da un anello di polveri probabilmente originato da scontri tra corpi rocciosi, cosa compatibile con l’espulsione di un gran numero di asteroidi.

Non possiamo saperlo con certezza. Non possiamo sapere precisamente da dove venga o quali sistemi abbia eventualmente attraversato ma certamente è la prima prova diretta che questi oggetti sono comuni nell’universo e una conferma di quelli che ipotizziamo essere i meccanismi di formazione dei pianeti.



Approfondimenti:

domenica 16 luglio 2017

Le “profezie” della scienza

Io è il corpo più geologicamente attivo del
Sistema solare. Nella parte superiore, quasi
al centro, si vede un pennacchio vulcanico.
A volte discutere con i crackpot, i cretini che credono di essere dei geni e di avere scoperto teorie rivoluzionarie, non è inutile come sembra.
Ce n'è uno che imperversa su Usenet (un social network ante litteram) proponendo la sua “teoria” della gravitazione (una revisione delle sfere celesti) che cerca disperatamente di trovare pecche della gravitazione newtoniana. I suoi tentativi si risolvono sempre in fallimenti vuoi perché la pecca è inventata, vuoi perché non ha capito ciò di cui parla, vuoi perché la spiegazione va oltre le quattro operazioni di base, vuoi perché – come in questo caso che voglio raccontarvi – la presunta pecca è tutto il suo opposto.

L'ultima volta che ci ho discusso sproloquiava dell'orbita del satellite Io di Giove e del fatto che, secondo lui, la meccanica newtoniana non spiegherebbe le deformazioni che quel corpo subisce a causa della gravità gioviana (con annesso un immancabile complotto del silenzio da parte della NASA e degli scienziati)...

sabato 23 gennaio 2016

Planet Nine: no, non è Nibiru

Rappresentazione artistica del nuovo
ipotetico pianeta. Sulla destra distante
più di 30 miliardi di km, brilla il Sole
È di questi giorni un annuncio clamoroso del CalTech: nella parte più esterna del sistema solare, a oltre 30 miliardi di km dalla nostra stella, potrebbe orbitare il nono pianeta (titolo detenuto da Plutone prima del suo declassamento). Sarebbe una super-terra, un pianeta con una massa 10 volte superiore a quella del nostro, poco più piccolo di Urano e Nettuno.

Non è ancora stato visto ma la sua esistenza è considerata abbastanza probabile. Il suo nome temporaneo è molto banale: "Planet Nine" (pianeta nove) ma i siti di fuffa lo hanno già ribattezzato con un nome noto: Nibiru.

Dunque i fuffari avevano ragione? Nibiru esiste davvero?

sabato 9 gennaio 2016

Nati con “Giorgio” nella Vergine (ovvero «avevo già la Luna e Giorgio nel Leone»)...

Il Sistema Tolemaico
Le basi dell'astrologia occidentale sono state codificate quasi due millenni fa anni fa dal grande astronomo e astrologo greco Claudio Tolomeo (100 d.C - 175 d.C.) nel suo Tetrabiblos.

Tolomeo in un altro libro - l'Almagesto, il suo grande capolavoro - descriveva con precisione la concezione astronomica prevalente del mondo antico, quella geocentrica (o tolemaica) con la Terra al centro dell'Universo e i sette pianeti che gli ruotavano intorno in questo ordine: Luna, Mercurio, Venere, Sole, Marte, Giove e Saturno.

Gli altri pianeti all'epoca non erano ancora conosciuti...

venerdì 27 settembre 2013

La cometa ISON e il fly-by con Marte

ISON fotografata dallo Hubble Space
Telescope, ingrandimento (maggio 2013)
La cometa ISON, di cui abbiamo già parlato quasi un anno fa, sta entrando nella zona più interna del sistema solare e gli astronomi scalpitano per capire cosa succederà a questo visitatore ghiacciato proveniente dalla periferia più remota del sistema solare, ma fino alla fine di novembre il suo destino rimarrà misterioso.

In quei drammatici momenti la cometa definita forse con troppo anticipo come quella "del secolo" si tufferà tra i capelli infuocati del Sole, passando al perielio il 28 novembre a soli 1.850.000 km dalla sua superficie. Se riuscirà ad uscire indenne dalla fornace solare, potrebbe diventare una delle comete più luminose mai viste nell'emisfero Nord.

È stata a lungo invisibile dal nostro pianeta e le condizioni di visibilità non saranno le migliori fino a dopo quel terribile tuffo, ma qualche anticipazione potremo forse averla da un posto insospettabile: Marte!

lunedì 1 ottobre 2012

Fine del mondo alla fine del 2013? Arriva la cometa ISON!

C/2012 S1 ISON
Per ora è ancora un debole puntino lattiginoso alla portata dei soli telescopi professionali e amatoriali di alta fascia ma potrebbe diventare qualcosa di veramente spettacolare - forse storico - tra poco più di un anno.

Si tratta della cometa C/2012 S1 ISON, scoperta appena una settimana fa dall'astrofilo bielorusso Vitali Nevski e dal suo collega russo Artyom Novichonok.

Se Nibiru vi ha sconcertato, la profezia Maya vi ha spaventato e la Elenin vi ha inquietato allora la ISON vi terrorizzerà. Tremate, gente!

giovedì 12 luglio 2012

Plutone batte un cinque

Lo Hubble Space Telescope non cessa di darci soddisfazioni. A un anno dalla scoperta della quarta luna di Plutone, ecco la quinta (articolo NASA).
Plutone e il suo sistema di cinque lune

Per il momentosi chiama P5. Come la sua sorella P4 non ha ancora un nome. Si tratta di un corpo molto piccolo, dai 10 ai 25 km di diametro, probabilmente composto quasi interamente di ghiaccio, che percorre, in poco più di venti giorni terrestri, un’orbita circolare a 42000 km dal pianeta.

Intorno al piccolo Plutone (ha un diametro di 2322 km contro i 3475 della nostra Luna) che orbita a cinque miliardi di km dal Sole (il raggio dell'orbita terrestre è circa 150 milioni di km) c'è un vero e proprio sistema planetario in miniatura. Si pensa che possa essersi generato da uno scontro cosmico con un altro piccolo pianeta, in un lontano passato. Quando la sonda New Horizons arriverà a Plutone nel luglio 2015 troverà un ambiente ben più complesso di quanto si pensasse al suo lancio, nel gennaio 2006. I ricercatori che seguono la missione avranno il loro bel daffare per pianificare tutte le attività di osservazione di un sistema così inaspettatamente complesso durante il velocissimo passaggio ravvicinato. Non ci saranno infatti altre opportunità, visto che la sonda non si fermerà (sarebbe stato troppo costoso portarsi il carburante per una frenata così potente) ma procederà sparata verso la cintura di Kuiper, dove gli scienziati sperano di fare nuove scoperte.

La sonda NASA si trova nel momento in cui scrivo a oltre 3 miliardi e mezzo di km dal Sole e viaggia a una velocità di oltre 15 km/s rispetto al nostro astro (Where is New Horizons?).

giovedì 24 maggio 2012

Gli oceani di Europa


Gli oceani di Europa e quelli della Terra a confronto (APOD)
Europa (con Io, Ganimede e Callisto) è uno dei satelliti di Giove scoperti nel 1610 da Galileo Galilei. Con i suoi 1670 km di raggio è appena più piccolo della nostra Luna (1737 km) e la sua massa è il 65% di quella del nostro satellite. Ruota intorno a Giove volgendogli sempre la stessa faccia in poco più di 3,5 giorni terrestri a una distanza media di circa 670 mila chilometri.

La sua superficie è completamente coperta di ghiaccio d'acqua. Ci sono pochi crateri ed è evidente una continua rigenerazione della superficie, un po' come avviene ai poli della Terra quando si forma il pak.

Quant'acqua c'è su questa luna?

sabato 12 maggio 2012

Quattro ingredienti per un cocktail catastrofista

Torino, 9/5/2012: grande macchia solare
visibile a occhio nudo al tramonto e
all'alba (Stefano De Rosa)

Da una domanda un lettore dell'Osservatorio Apocalittico è uscita una risposta che può quasi passare per un articolo, per cui la pubblico...
«... Un mostro minaccia la Terra: è la tempesta solare gigante. Una gigantesca nube di energia sta mettendo a rischio l'intero sistema solare. Piramidi che lanciano raggi di luce verso il cielo etc.

Che sta succedendo? Effetto 2012 o notizie segrete non rivelate per non creare panico?»

G. M.
In tempi di crisi e di attività solare crescente questo genere di bufale è un evergreen e non c'è smentita che tenga. È proprio vero che l'erba cattiva non muore mai...

Ma andiamo con ordine...

giovedì 27 ottobre 2011

Buchi neri nella Terra di Mezzo

Orchi della Terra di Mezzo
Nell'universo fantastico de "Il Signore degli Anelli" i cattivi sono gli orchi. È stato J. R. R. Tolkien a scrivere quel libro con grande coerenza narrativa. Gli orchi sono funzionali alla narrazione e non possono essere che così. Una Terra di Mezzo in cui gli orchi siano buoni non è quella del libro di Tolkien.

I "buchi neri" sono una conseguenza teorica della Teoria della Relatività di Albert Einstein. Nessuno li ha mai osservati direttamente. Sono stati gli scienziati a ipotizzarli, a prevederne il comportamento, a cercarli e a trovarne le tracce. Quando si parla di buchi neri è a questi cui ci si riferisce. Il termine è stato coniato nel 1967 e prima il grande pubblico non lo conosceva. Esistono nelle condizioni previste dalla Relatività e non possono essere altro che così. Se qualcuno parla di buchi neri in modo diverso dovrebbe come minimo esporre una teoria fisica che li giustifichi, basata su osservazioni reali.

Speravo di non dover parlare più della defunta cometa Elenin - davvero non se ne può più - ma a quanto pare c'è gente talmente fanatica e priva di senso del ridicolo da volere insistere (grazie ad Ele per la segnalazione!). Sono evidentemente colpiti dall'effetto Dunning-Kruger. Prima o poi scriverò un post al riguardo.

L'ultima geniale trovata sulla Elenin è stata partorita da uno sconosciuto fuffaro cileno, tale Pedro Gaete, nientepopodimeno che direttore esecutivo del programma NGE. Su YouTube due suoi video ci "spiegano" che la Elenin sarebbe in realtà un buco nero (qui e qui). La straordinaria novità è che la NASA - tenetevi forte perché questo argomento è di un'originalità incredibile - ci starebbe nascondendo la verità...

sabato 8 ottobre 2011

Ora è certo, la cometa Elenin si è disintegrata

Per le ultimissime novità sulla Cometa Elenin, l'oggetto che ha dimostrato di che pasta son fatti i catastrofisti (e che fondatezza hanno le loro teorie) cito direttamente il blog di Leonin Elenin...

Quel che resta della cometa c2010/x1 Elenin
(dal sito di Leonid Elenin, 6/10/2011)
«In base alle prime immagini della Elenin dopo l'uscita dalla congiunzione col Sole, possiamo dire che la cometa si è disintegrata. Forse sarà possibile osservare lo sciame dei suoi detriti. Qui a destra potete vedere la possibile posizione di questa “nuvola”. La luminosità di questo oggetto non supera la 18ª magnitudine [una luminosità molto bassa, fuori dalla portata della maggior parte dei telescopi amatoriali, n.d.t.], ben al di sotto della 12ª  prevista. 

Se saremo fortunati, nei prossimi giorni i detriti della cometa saranno osservati da qualche grande telescopio, e forse riusciremo a vedere qualche dettaglio di questa “nube”.

Al momento la cometa è molto bassa sull'orizzonte ed è osservabile solo durante il crepuscolo nautico. In questi giorni salirà piuttosto velocemente nei cieli dell'emisfero Nord ma l'osservazione sarà resa ardua dalla Luna piena.»

(http://spaceobs.org/en/2011/10/06/comet-elenin-disintegrated/)

mercoledì 28 settembre 2011

Elenin, quando succede l'incredibile...

Aiuto! Arriva la cometa! O no?
La scienza oscurantista, la NASA al servizio della CIA e i debunker pagati dai governi volevano mettere tutto a tacere, versando miele nelle orecchie del pubblico giustamente preoccupato, sostenendo che si trattasse solo di una normalissima cometa, piccina, insignificante, che non avrebbe potuto in alcun modo fare danni al nostro pianeta visto che sarebbe dovuta passare a 34 milioni di km...

Dicevano che la sua massa era talmente misera che, dalla distanza a cui si trovava, avrebbe avuto su di noi lo stesso effetto gravitazionale di un camion. Ma chi pensavano di prendere in giro?

Dicevano che in nessun modo gli allineamenti planetari o cometari potrebbero causare terremoti; tanto che gli astronomi manco li considererebbero, parlando piuttosto di congiunzioni (che - a sentir loro, servi del potere e megafoni della disinformazione - sarebbero solo buoni momenti per osservare il cielo); e che i geologi si ostinerebbero a considerare la tettonica a zolle come causa prima dei terremoti pur di negare a un personaggio scomodo come Bendandi e ai suoi emuli odierni come Giampaolo Giuliani o Mensur Omerbashich i giusti riconoscimenti.

Dicevano che la teoria dell'universo elettrico, l'idea che dentro la sua chioma si nascondesse in realtà una nana bruna o che sia stata mandata dagli Anunaki per nascondere l'arrivo di Nibiru sono bojate senza senso, buone per affabulare chi di fisica non capisce niente ma assolutamente insensate per chi ne abbia anche un'infarinatura liceale. Ma come si permettono costoro di snobbare così dei Grandi Ricercatori Indipendenti della Vera Scienza come Sitchin o Argüelles che hanno saputo leggere tra le righe che gli altri avevano "solo" saputo tradurre?

Hanno persino tentato di negare che la Elenin fosse stata rappresentata ben prima di essere ufficialmente scoperta in quel preciso schema esoterico per iniziati che è la banconota svizzera da 10 franchi con l'effige di Eulero.

A un certo punto - sicuramente per mettere la sordina al clamore che stava crescendo - hanno addirittura sostenuto che sarebbe stata distrutta dalla forza di marea del Sole, come spesso capita a comete così piccole e poco dense; come se poi la cosa potesse tranquillizzare qualcuno! Non lo sanno questi stolti che se una cometa esplodesse le sue schegge impazzite si colpirebbero?

Ma i catastrofisti dalla mente aperta che non si fermano alle apparenze aspettavano al varco i biechi scientisti ottenebrati dalle proprie formule per il 26 e 27 settembre, quando la Elenin sarebbe stata perfettamente allineata con la Terra e il Sole e avrebbe sicuramente causato qualche evento catastrofico come lo tsunami del Giappone.

Ebbene, quello che tutti i catastrofisti temevano è veramente successo...

mercoledì 3 agosto 2011

Cometa Elenin ripresa dalla sonda STEREO-B della NASA

Cometa Elenin ripresa dallo strumento
HI-2 della sonda Stereo B (1/8/2011)
Come annunciato dal suo scopritore Leonid Elenin, la cometa C/2010 X1 Elenin che tanta fuffa ha sollevato sul web (vedi "Cometa Elenin in arrivo, fuffari scatenati") è stata ripresa dalla sonda Stereo-B (Behind), che insieme alla gemella STEREO-A (Ahead) osserva il Sole da due punti dell'orbita terrestre equidistanti (circa 150 milioni di km) sia dalla Terra che dal Sole.

La prima immagine è qui a fianco (per i complottisti: no, il trapezio nero non è un'astronave aliena o un tentativo di depistaggio, ma un pezzo della sonda stessa). È a bassa risoluzione. La versione a più alta risoluzione dovrebbe essere scaricata dalla sonda il 4 agosto.

Riporto l'annuncio della NASA dato sul sito della missione STEREO (Solar TErrestrial RElations Observatory)...

mercoledì 20 luglio 2011

Scoperta la quarta luna di Plutone

Il telescopio spaziale Hubble con la sua acutissima vista ha scoperto una nuova luna intorno al freddissimo pianeta nano Plutone. Questa scoperta porta a quattro il numero di lune di Plutone.
La fascia verticale centrale con Plutone e Caronte è attenuata per non
sovraesporre la foto. La croce è il riverbero del crocicchio che regge lo
specchio secondario di Hubble. La luminosità a grana grossa che sembra
diffondersi dal centro è un artefatto causato dalla lunga esposizione.
Questo nuovo piccolo satellite, che non ha ancora un nome ed è stato temporaneamente denominato P4, è stato scoperto durante un'indagine di Hubble per cercare eventuali anelli intorno al gelido pianeta nano...

venerdì 15 luglio 2011

La cometa Elenin nella banconota svizzera da 10 franchi?

Dettaglio banconota svizzera da 10 franchi
Attenzione! La cometa Elenin è in realtà un pericolo noto da decenni, tanto che è stata addirittura inserita nella banconota svizzera da 10 franchi! Questa almeno è la sostanza di una congettura avanzata in diversi siti e discussa in diversi forum e blog; e a quanto pare c'è chi prende davvero sul serio questa idea.

Questo genere di voci mi era stata fatta notare da Daniele, un lettore di questo blog, ma visto che si continua a parlarne mi è sembrato giusto approfondire.

La porzione di banconota con la misteriosa orbita è rappresentata qui a fianco. Cliccate sull'immagine per una versione ingrandirla. Si notano una misteriosa forma a tronco di cono sovrastata da un cilindro (stranamente simile a una capsula spaziale del progetto Gemini o Apollo) sullo sfondo, una serie di menischi attraversati da una linea verticale sulla destra e nella parte superiore una rappresentazione del sistema solare con un'ellisse eccentrica.

Se cercate "swiss bank note comet elenin" o "elenin 10 franchi" su Google trovate di tutto. L'idea nasce all'estero e non è nuova. Qualche anno, negli stessi ambienti, la stessa identica banconota era stata indicata come una delle prove dell'esistenza di Nibiru (cercate "swiss nibiru"). Non mancano i siti che avvertono che si tratta di un'assurdità (per esempio Osservatorio Apocalittico), ma prevalgono nettamente quelli che considerano quantomeno plausibile la "notizia".

Che ci possa essere qualcosa di vero?

giovedì 2 giugno 2011

Come combattere comete assassine e allineamenti catastrofici con le mele

Mi ero riproposto di non scrivere più su un argomento così sciocco ma il clamore sulla cometa Elenin a quanto pare non cala. Evidentemente molte persone hanno trovato strana la coincidenza, urlata a gran voce da monti siti "alternativi", che intorno alla metà di marzo questa cometa fosse allineata con la Terra e il Sole, proprio quando sul Giappone si scatenavano uno dei terremoti più violenti della storia e uno tsunami devastante che ha spazzato via decine di migliaia di vite.

La tesi è che la Elenin non sarebbe una cometa ma forse qualcos'altro; un oggetto astronomico massiccio e compatto la cui attrazione gravitazionale allineata a quella del Sole avrebbe sconvolto la crosta terrestre. Ha senso questa idea?

venerdì 20 maggio 2011

Pianeti erranti

Un pianeta vaga libero e solitario nell'oscurità
dello spazio, non legato ad alcuna stella
Gli antichi osservatori del cielo vedevano le stelle seguire tutte lo stesso percorso, notte dopo notte, come se fossero incastonate nella volta celeste. Oggi sappiamo che non è così ma fin quasi alla fine del XVI secolo si pensava che fossero fisse.

Alcune di quelle luci però non si comportavano in quel modo; il Sole e la Luna, per esempio, ma anche cinque luci minori. Gli antichi greci le chiamarono planētēs, ossia "vagabondi" (nell'accezione di errabonde). Erano i cinque pianeti classici, gli unici visibili a occhio nudo: Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno.

Furono fatte varie congetture che giustificassero il loro vagabondare (teoria geocentrica, epicicli, ...) fino ad arrivare a Keplero e Newton, che spiegarono in modo definitivo il moto di questi corpi. I pianeti non possono vagabondare: il loro moto obbedisce a delle leggi ben precise.

Queste stesse leggi prevedono però che un pianeta, in seguito ad incontri ravvicinato con un altro corpo dall'orbita insolita, possa liberarsi dall'influsso della propria stella (si veda l'articolo su Nibiru per un esempio), restituendo in un certo senso al proprio nome il significato originale.

Il seguente articolo pubblicato dalla NASA parla di una ricerca giapponese-neozelandese che si è occupata di questi vagabondi del cielo...

martedì 5 aprile 2011

Pianeti rocciosi e lune

Le dimensioni relative dei corpi celesti sono tanto misconosciute quanto le distanze astronomiche.

Per esempio, molti si meravigliano scoprendo che la nostra Luna è parecchio più grande di Plutone; e che anche Mercurio è più piccolo di alcune lune del sistema solare.

Nell'immagine che segue ho messo a confronto le dimensioni dei maggiori corpi rocciosi conosciuti del Sistema Solare. Si tratta dei pianeti rocciosi, di quelli nani e di alcuni satelliti naturali di pianeti del sistema solare...

sabato 2 aprile 2011

Tyche, signora delle comete; Nemesis, signora della distruzione; e Nibiru, signore dei creduloni

Giove potrebbe non essere il più grande pianeta del Sistema Solare
Nel novembre dello scorso anno la rivista scientifica Icarus ha pubblicato uno studio [1] degli astrofisici John Matese e Daniel Whitmire che hanno proposto l'esistenza di un nuovo pianeta addirittura più grande di Giove all'estrema periferia del sistema Solare, dentro la nube di Oort.

Questo gigante lontanissimo ogni tanto scaglierebbe verso l'interno del sistema solare qualche cometa dall'immensa riserva di palle di neve sporca che costituisce la nube di Oort.

L'autorevole annuncio viene 30 anni dopo la congettura scientifica di Nemesis e qualche anno dopo la baggianata pseudoscientifica di Nibiru: c'è da crederci?

mercoledì 30 marzo 2011

Cometa Elenin (C/2010 X1): aggiornamento del 30/3/2011

Dopo l'articolo sulla cometa Elenin, ecco la simulazione del suo passaggio aggiornata con parametri orbitali un po' più precisi. Consiglio di metterla a tutto schermo e di vederla in alta definizione (720p HD).

L’orbita più interna è quella di Mercurio. Seguono Venere, Terra e Marte. La coda della Elenin è volutamente molto accentuata. L’inclinazione della sua orbita rispetto quella terrestre è minima, meno di 2°, per cui l’azione avviene quasi sullo stesso piano. D'altra parte, astronomicamente parlando, "quasi" significa comunque numeri enormi. La cometa sembra attraversare l'orbita terrestre, ma in realtà passa a quasi 4,5 milioni di km dal percorso del nostro pianeta intorno al Sole e a oltre 35 milioni di km da noi.

Non ci sono grosse novità rispetto la simulazione precedente. Sembra che la cometa non passerà all'interno dell'orbita di Mercurio. A naso, se questo da una parte rende ancora più improbabile la frammentazione del nucleo, dall'altra potrebbe rendere meno spettacolare la coda di gas e polveri, che al momento dovrebbe essere già lunga più di un milione di km (era oltre 900.000 km il 7 marzo).

Vuoi sapere se la cometa Elenin C/2010 X1 porterà la fine del mondo o qualche altra grande sfiga? Clicca qui! Per qualunque altra domanda sulla cometa, consulta le FAQ.


Approfondimenti: